HOTEL DELL’IMPICCATO: Dalla scala della depandance visitata nel precedente articolo, si scorge in lontananza un altro edificio basso. Ci avviciniamo sempre facendoci strada tra la sterpaglia…una volta arrivati saliamo i gradini in pietra davanti a noi. Ci troviamo difronte ad una porta in ferro dal colore ormai sbiadito, era rossa a quei tempi. Leo è il primo ad entrare, poi Gianluca e infine io. Una stanza enorme, moquette verde a terra, soffitto decorato da travi in legno colore scuro.
L’aria che si respira è pesante, un lungo mobile coricato a terra con sopra un abito lasciato morire lì sopra, coglie la mia attenzione. È di tessuto a fantasia bianco e nero…accanto su una parte del mobile c’è una quantità notevole di escrementi di topo (bleah!); Gianlu e Leo percorrono e ispezionano ogni lato della stanza mentre io rimango in giro nella sala principale. Ad un certo punto io e Gianlu iniziamo a non sentirci bene, riesco a vedere velocemente che atterra c’è una scritta fatta con delle bacchette…il messaggio mi sembra chiaro…VIA! Esco per prima e di corsa dall’edificio…ho la sensazione di oppressione al petto e vado in panico; sono consapevole che non è l’aria rarefatta a disturbarmi ma qualcosa di più grande di me, di noi. Questa location in particolare narra storie di presenze sovrannaturali…e che ci si creda oppure no il malessere è tale da portare tutti verso l’uscita. Dopo qualche minuto gli altri decidono di tornare dentro per finire di filmare e fotografare, io no, non ce la faccio e rimango fuori ad aspettarli. Eccoli, stanno tornando…dopo esserci riuniti ci guardiamo attorno perché dove c’è una scala e un primo piano sicuramente c’è anche un sotterraneo!
Ben nascosta dalla vegetazione vediamo un portone, è in legno massiccio e spalancato; anche qui per accedere all’interno ci sono tre o quattro gradini in pietra da salire, sono bassi e formano una sorta di pianerottolo.
L’interno del locale è molto buio, ci aiutiamo con la luce del cellulare per vedere dove mettiamo i piedi.
Abbiamo trovato la famosissima…STANZA ROSSA! Dopo qualche secondo Gianlu lamenta ancora una forte sensazione di malessere, non riesce a proseguire ed esce velocemente a prendere aria…prima di seguirlo per tenere la situazione sotto controllo, mi assicuro invece delle condizioni di Leo che, preso a fotografare, mi garantisce di stare bene. Rimango un po’ fuori con Gianlu e parlando riusciamo a capire che quello che sta accadendo è causato dalle forti entità che aleggiano all’interno del locale.
Vi spiego…questa stanza è così famosa perché si narra che all’interno dell’hotel mori’ o addirittura venne uccisa un’ospite, chi trovò il suo corpo non fece altro che nasconderlo da qualche parte in quel locale per fare in modo che gli altri ospiti presenti a quel tempo nella struttura non fuggissero per il terrore. Questa parte esterna all’hotel è quella più ricca di storia a livello paranormale, ci sono stati oltre alla morte della signora di cui abbiamo parlato poco fa, il suicidio del proprietario e probabilmente altri omicidi. Questo settore non è di nostra competenza ma posso assicurare che ci sono delle persone più o meno sensibili che riescono a percepire “le presenze” sotto forma di malessere fisico.
Gianlu si riprende e decide di rientrare, con Leo fanno un bel giro, filmano e fotografano. Da come si presenta l’interno sembra che qui un tempo ci fosse una sorta di discoteca o sala da ballo…sono supposizioni perché quel che rimane è davvero poco a livello di mobilio.
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