Usciamo dalla parte opposta per trovarci ora in un ambiente totalmente diverso. Sembra che qui, prima dell’abbandono, qualcuno abbia provato a metterci mano.
Le pareti sono bianco latte, le travi sul soffitto sono di colore marrone e in alcuni punti dei picchetti sono puntati per una questione di sicurezza. Fondamentalmente non c’è nulla, se non una grande differenza rispetto a quello che abbiamo potuto vedere sin ora. Abbiamo altre due uscite, una è molto piccola, l’altra più grande. A questo punto è necessario dividersi, in tre verso la piccola porta, in tre verso l’altra.
Vi racconto la prima area, una sorta di mini appartamento quasi nascosto! Non c’è ad esempio una vera e propria cucina ma un semplice fornello alimentato a bombola, un alcova giace in un angolo. Attaccate alle pareti delle mensole di legno ospitano sopra di loro tante bottiglie, ce ne sono di diversi tipi e misure, una scrivania è ancora piena di fogli di ogni genere appartenenti a chi vi abitava.
Ragni e ragnatele rendono un po’ fastidiosa l’esplorazione, quindi una volta stabilito di aver visionato tutto si esce per raggiungere il gruppo che nel frattempo è impegnato in un’altra area.
L’uscita più grande, ecco che ci porta ad un altro bivio, a destra un corridoio dalle sette bellezze, davanti una stanza cupa che a sua volta porterà chissà dove.
IL CORRIDOIO
Credo che questo sia il punto più magico della casa.
Sembra di essere in un mondo a parte nel momento in cui immergiamo il nostro sguardo tra le raffigurazioni presenti sulle pareti. Sono rappresentati angeli e dee, aleggiano tra cielo e nuvole. Ogni soggetto è racchiuso in una cornice e lo sfondo principale è sui toni del rosa, chi ha dipinto questa opera lo ha fatto davvero in modo magistrale! In alto e rispettivamente all’inizio e alla fine del corridoio, troviamo altri due affreschi che questa volta fanno sorridere, rappresentano una scimmietta e un bellissimo pavone.
Il pavimento è davvero carico di sporcizia terra e polvere, con il piede provo a tirarne via una piccola quantità e scopro che sotto c’è un pavimento da sballo! Giuro avrei preso una scopa e mi sarei messa a pulire per riuscire a fotografare uno spettacolo simile! Purtroppo la scopa non c’era e neanche il tempo, quindi mi sono dovuta accontentare di contemplare quei pochi centimetri di cui disponevo.
Ripercorrendo il corridoio, stavolta a ritroso osservo con attenzione anche i tanti cappelli gettati a terra, libri, fogli e un cestino di vimini bianco ormai rotto.
Proseguiamo verso un altro corridoio, quello che si trovava all’uscita della stanza dalle pareti bianche.
Qui la tinta da muro è di colore grigio, le finestre dalle tapparelle abbassate sono disposte in fila e creano purtroppo un ambiente dalla scarsa luminosità.
A terra ci sono scatole che contengono documenti e fogli, più avanti troviamo due vecchie stufe ormai cariche di ruggine, che servivano a scaldare l’ambiente. Camminando, una bottiglietta di acqua santa raffigurante la vergine Maria è ancora quasi piena, ed è appoggiata sul davanzale di una delle finestre , a destra un mobiletto contiene ancora scartoffie. A questo punto c’è un camminatoio sospeso, quasi un balcone che ci porterebbe in una delle stanze già viste, essendo in condizioni precarie e vista l’inutilità del percorrimento torniamo indietro per dirigerci così all’uscita.
Così termina anche questo viaggio, la location è davvero bella ma anche molto pericolante! Con le giuste accortezze siamo riusciti a visionarla tutta e a raccontarvi nel modo più dettagliato possibile ogni emozione.
A presto
Il Team Real Urbex