Un’oasi di pace…
Un viaggio tra arte e fede
Il convento nasce nel XIII secolo, secondo i racconti, fu S.Francesco a fondare questo luogo di meditazione e preghiera durante uno dei suoi viaggi. Si narra che nel sotterraneo è ancora presente una fonte che prende e conserva il nome di San Francesco. La sopracitata sembra che contenga al suo interno dell’acqua miracolosa, in grado di dare benefici fisici e spirituali a chi la beve. Si racconta che per quanto vi si attingesse il livello dell’acqua rimanesse sempre costante, salvo una volta in cui lo sgomento dei frati per le numerose richieste e la loro impazienza, quasi per miracolo fece seccare la fonte; dopo qualche tempo, nel momento in cui le cose si sistemarono, l’acqua tornò al suo livello e così rimase fino ai nostri tempi.
L’esplorazione
Sveglia all’alba, solito punto d’incontro, un caffè e una brioche per poi partire verso quella che sarebbe stata la location più suggestiva mai esplorata fino ad oggi.
In un punto davvero isolato e immerso nel verde, si eleva questo grandissimo convento. Già dall’esterno è evidente che si divide in più strutture tutte legate fra di loro e facendoci condurre dall’ istinto ci incamminiamo alla ricerca del primo varco.
Tra pezzi di vetro, coppi rotti e calcinacci, una porta a vetri è aperta in attesa di essere varcata…siamo all’interno dell’edificio,le condizioni sono abbastanza buone nonostante le ripetute scosse di terremoto che lo hanno colpito negli anni, a terra una scatola di cartone contiene flaconi vuoti per l’acqua santa immagino, proseguendo, ci sono le scale che ci accompagneranno ai piani alti. Saliamo, entriamo in una grande cucina, è ancora arredata, frigo, macchina a gas, 2 lavandini e tante stoviglie. Di particolare un camino molto grande, usato molto probabilmente sia per scaldare l’ambiente che per cucinare magari della carne sulla griglia. Alle spalle un piccolissimo corridoio porta in una grande sala, qui ci sono parecchi crolli ma da quel che rimane si capisce che era la sala dove i frati si riunivano per consumare i pasti…tavoli lunghi e tante sedie di bassa qualità.
Di particolare qui troviamo il famoso pozzo menzionato nella storia, che raffigura appunto San Francesco. Sono due le uscite che ci portano in un lungo corridoio, un mobile a tre cassetti, contiene delle scatole trasparenti colme di mazzi di chiavi e una nicchia alle spalle del mobile è adibita a spazio per telefonare, si evince dalla presenza di elenchi telefonici e un telefono.
Percorrendo il corridoio vediamo appoggiate alle pareti delle panche tipo sala d’aspetto e una finestra si affaccia sul suggestivo chiostro che si trova esattamente al centro e all’esterno dell’edificio. Un quadro fatto di mattonelle in ceramica rappresenta un frate…è bellissimo e ci invita a proseguire il cammino. Lungo il percorso troviamo un piccolo pianoforte, è ricoperto di polvere e pezzi di intonaco…come immaginavamo purtroppo non funziona più, che peccato…andiamo avanti fino ad arrivare in una stanza completamente rivestita in legno, è bellissima e si respira un’aria così dolce…
All’interno un pannello grande di legno, col tipico design religioso, è dipinto e raffigura una scena in cui troviamo il buon Dio circondato dai Santi; accanto due vesti sono appese ordinatamente sulle stampelle, di colore rosso vivo, sono talmente pulite che quasi fa strano. Alle spalle un inginocchiatoio è colmo di polvere e su una panca altre vesti, questa volta non pulite e tantomeno ordinate.
Usciti si apre avanti a noi un’altra stanza…vi è un grosso armadio, le ante sono spalancate…all’interno tante vesti, sono appese alle stampelle in modo ordinato. Di vario colore, spaziano dal viola al bianco, dal verde e oro al rosso, ognuna sarà stata indossata per qualche specifica cerimonia e messa. A terra un tappeto in stile persiano è sudicio dallo sporco accumulato, le finestre sono ricoperte di ragnatele ormai fittissime per il lungo lavoro svolto dai ragni in tutti questi anni, poi un cero alto e decorato e due tavolini con sopra croci di diverso stile.
Altri ambienti…tutti pieni di mobilio e oggetti…comó pieni di vecchi candelabri sparpagliati e di diverso design, pianoforti di ogni tipo e oggetti sacri tipo, quadri raffiguranti immagini religiose e placche da appendere al muro utilizzate durante la cerimonia della via crucis.
I corridoi e le stanze dei dormitori
Due piani sono completamente dedicati alle camere, corridoi lunghi e pareti bianche, in fila ci sono le stanze e i bagni dei frati.
Gli arredi sono pochi e sparsi, i comodini sono tipo quelli che si trovano negli ospedali, i pochi letti e i comò sono molto basic, si respira un’aria strana, quasi mistica, interrotta dal rumore delle porte che sbattono a causa del vento. I bagni sono piccolini, molto luminosi e completamente arredati addirittura con delle belle tende da doccia. Una delle stanze visitate ci ha trasmesso tristezza, forse enfatizzata nel vedere una sedia vuota al centro di essa e in una condizione di quasi buio totale.
Curioso vero? E non è tutto...ma lo riserviamo per il prossimo articolo!
Un saluto dal Team di Real Urbex